mercoledì 20 maggio 2015

Peti dallo spazio profondo



Lain McWhale si svegliò come ogni mattina prima del sorgere del sole. Il tempo era buono, una leggera brezza soffiava da sud. L'ideale per andare a pesca. Al porto disormeggiò il piccolo cabinato che possedeva da trent'anni e fece rotta verso Tianavaig Bay.
Giunto a un miglio dalla costa una nebbia bianca e pesante lo sorprese. In quel periodo era un fenomeno strano da vedere. Uscì dalla cabina e subito un odore di cavolo marcio lo investì – Per la barba di Sant'Andrea! - disse - Qualche schifosissimo mercantile deve aver scaricato la sua merda a mare.
Rientrò in cabina. La nebbia aveva avvolto del tutto l'imbarcazione, decise di tornare indietro ma qualcosa colpì scafo. Un piccolo tonfo, poi un altro e un altro ancora; finché non gli sembrò di navigare in un mare di sassi. Uscì nuovamente dalla cabina e si protese oltre la murata per controllare cosa urtava la carena. Vide pesci morti tutt'intorno all'imbarcazione, fin dove l'occhio poteva arrivare. Vide poi delle bolle salire dal fondo marino, fino all'imbarcazione. Non fece in tempo a dire “Per la barba di Sant'Andrea” che l'urto lo scaraventò in mare, la barca si spezzò in due, una megattera morta l'aveva colpita.


Angus Aberdeen guidava la sua Austin Morris Mini Traveller Countryman 850 con inserti in legno verso Broadford. Era davvero orgoglioso della sua auto, regalatagli il 18 marzo del 1975, dall'ormai defunto padre.
Era partito di buon'ora da Portree per raggiungere l'anziana madre, che gli aveva preparato l'haggis. A metà strada la buona vecchia Austin Morris Mini Traveller Countryman 850 lo lasciò in panne. In quarant'anni di onorato servizio la vecchia "Katy", così chiamava la Austin Morris Mini Traveller Countryman 850, non lo aveva mai tradito. Aprì la portiera e subito una tremenda puzza lo travolse - Per le palle di Sant'Andrea - disse - sembra di stare nelle fogne di Calcutta!
Si guardò intorno, sulla destra aveva una collina e sulla sinistra la scogliera a strapiombo sul mare, in alto vide un'enorme nuvola a forma di culo, si chiese se anche le nuvole avessero cominciato a scoreggiare. Mentre controllava il motore sentì dei rumori, qualcosa di grosso ruzzolava e mugghiava. Guardò la collina e si accorse che una densa nebbia bianca la copriva quasi del tutto. Non fece in tempo a dire "Per le palle di Sant'Andrea" che una mandria di mucche rotolanti sbucate dalla nebbia lo travolse. Volarono tutti giù dalla scogliera: lui, le mucche e la Austin Morris Mini Traveller Countryman 850 detta "Katy."


Negli angusti laboratori dell'osservatorio astronomico di Blackford ad Adimburgo, gli assistenti di astronomia William Burke e William Hare effettuavano rilievi cosmici e uccidevano il tempo.

Burke: lancio segnale, 3,2,1...

Hare: nessun rilievo

Burke: settore 54.32.10 nessun rilievo, reimposto il satellite.

Hare: hai sentito?

Burke: cosa?

Hare: dei peti

Burke: l'hai mollata? siamo in un ambiente chiuso, ti prego...

Hare: no, dei peti dell'isola di Skye

Burke: li fanno diversi dai nostri?

Hare: forse si, ma non ne sai niente?

Burke: non mi sono aggiornato sulle scoregge ultimamente, perché?

Hare: a Portree sono morte delle persone, dei pesci e delle mucche

Burke: e chi è stato a mollarla?

Hare: cosa?

Burke: merda! la scoreggia! le persone i pesci o le mucche?

Hare: non si sa.

Burke: un brutto caso per la polizia di Portree, dovranno annusare i culi di tutta la popolazione, non contando la fauna terrestre e ittica

Hare: già...

Burke: lancio segnale, 3,2,1...

Hare: nessun rilievo

Burke: settore 54.32.11 nessun rilievo, reimposto il satellite

Hare: credi che sia brutto morire?

Burke: per i peti?

Hare: anche

Burke: non so, quando c'è la morte noi non ci siamo, quando ci siamo noi non c'è la morte

Hare: rimangono i peti

Burke: già

Burke: lancio segnale, 3,2,1...

Hare: rilevo gas compressi, mando il file in analisi

Burke: settore 54.32.12 gas compressi, reimposto il satellite

Hare: dovremmo chiedere al dottor Knox

Burke: quello di anatomia?

Hare: forse ha analizzato i corpi di Skye

Burke: o magari un pesce o una mucca, o magari dovresti smetterla di bere

Hare: Mi date della spugna, monsignore?

Burke: Una cosa, signore?...

A un mese dai primi eventi le anomalie riscontrate a Skye non si presentarono più. La spiegazione comunemente accettata fu quella di gas fuoriusciti dalla crosta terrestre. Con l'arrivo dell'inverno e della neve il fenomeno terminò, le strane nebbie, la loro puzza e le morti che procurarono entrarono nel dimenticatoio.
Nella primavera successiva un cataclisma di proporzioni bibliche colpì l'isola di Skye. La nebbia si presentò nuovamente ma questa volta avvolse l'intera isola, ogni forma di vita sull'isola morì, abitanti inclusi, e la puzza arrivò fino a Dundee.
- Aprite a pagina 18, al capitolo "Buchi neri o varchi spazio-tempo?". Vedrete che la teoria di Hawking... - la docente di astronomia Mellony McBoobs aveva appena iniziato la lezione sui buchi neri e le onde radio, gli studenti però non riuscivano a seguirla.
Alta uno e ottanta, fisico da amazzone, sesta naturale, occhi viola e capelli rossi; la McBoobs era essa stessa la distrazione degli allievi. Al posto di "Quasar" sentivano "Amami"; invece di "Radiazioni", "Possiedimi"; anziché “la massa di Sgr A* è compresa entro 2,6 ± 0,2×106M⊙, confinata in un volume dal raggio non superiore alle 17 ore luce”, le loro orecchie udivano “inginocchiati e lecca il mio tacco a spillo da 12 cm!”; in aula c'erano più erezioni che in Rocco Invade La Polonia. L' unico ad avere un futuro in astronomia in quell'aula era un certo Marcus Bigfish, un nerd omosessuale e ipocondriaco che aveva paura che un'erezione potesse procurargli un ictus.

La lezione fu interrotta dal Manifico Rettore in persona, John Loudon McAdam, un ometto assai grigio, che invitò la McBoobs a seguirlo nel proprio ufficio. - Abbiamo ricevuto - disse il Manifico Rettore invitando la McBoobs a sedersi sul divanetto dell'ufficio - un dispaccio dal Government Communications Headquarters, ci invitano a concentrare i nostri sforzi per risolvere la questione Skye. Finora tutti gli studi e le ipotesi fatte non hanno dato nessun risultato. Hanno sondato il terreno, l'aria e l'acqua...ma non hanno trovato niente. Inoltre quella fetida nebbia bianca sembra espandersi. Non ci bastava la puzza, a breve tutta la Scozia e poi l'intera Gran Bretagna rischieranno una fine ingloriosa. Secoli di storia verranno cancellati, niente sopravviverà...-
La MacBoobs odiava le tiritere quindi decise di dare un taglio alla discussione, accavallò le gambe, il Manifico Rettore svenne, lei si sentì libera di andare.
Convocò Burke, Hare e Bigfish nei laboratori di astronomia. La McBoobs creò questa task force per verificare tutti i dati raccolti dai rilevamenti effettuati. Fu Bigfish però ad accorgersi della anomalia nel settore 54.32.12: i gas compressi erano spariti - Lo sapevo che eri un nerd di merda! - disse la McBoobs. Bigfish lo prese come un complimento. I dati raccolti confermarono che i gas scomparsi dal settore 54.32.12 erano gli stessi comparsi sull'isola di Skye. Ma come avevano fatto ad arrivare fin lì? E come si poteva fermarli?
- C 'è un solo modo per conoscere la verità: andare a Skye, nell'epicentro della formazione gassosa, nel nucleo del Grande Peto. Voi due – disse la McBoobs gurdando Burke e Hare – Trovatemi il punto esatto su Skye da dove cazzo esce quella merdosissima nebbia. Tu, Bigfish, vieni con me, dobbiamo convincere la Marina Militare Britannica a farci sbarcare su quella maledetta isola -. Bigfish svenne.


All'alba del decimo giorno dal secondo evento di Skye tutta la popolazione scozzese di era rifugiata in Inghilterra. Solo nove temerari si dirigevano verso Portree su un mezzo da sbarco dei Royal Marines: cinque militari e quattro scienziati.

- Il Piano è questo: sbarcheremo a Portree e ci dirigeremo verso il punto critico. La nebbia è fitta e mortale, useremo l'attrezzatura per le condizioni da guerra chimica e un armamento leggero. Giunti a destinazione la Dottoressa McBoobs verificherà la possibilità di interrompere lo scaturire del gas mortale. Se fallirà detoneremo l'intera area, al posto di un'isola lasceremo un cratere.- Il maggiore Malcolm Waterhole dei Royal Marines era a capo dell'operazione “Petus Profundus” e aveva tuta l'intenzione di portarla a termine.

Appena sbarcati si diressero verso il punto individuato da Burke e Hare, una collina fuori città. La nebbia mortale copriva tutto, a terra cadaveri di animali in putrefazione, ogni tanto una folata di vento liberava la visuale per lasciare intravedere solo desolazione e morte. Sembrava una cartolina dall'inferno, una pubblicità decisamente ambigua per le Highlands scozzesi.
Una vecchia casa in legno, con gli infissi rotti e la vernice scrostata si ergeva al culmine della collina. Intorno alla casa la nebbia non persisteva, era come racchiusa in una bolla d'aria impenetrabile. - la cosa mi puzza - disse Waterhole, - proprio qui non puzza – disse Burke, - E’ da un pezzo che quel pazzo di Ampezzo è nel pozzo con un pezzo di pizza: che puzza!!! - disse Hare, il maggiore Waterhole tolse la sicura dall'M16, tornò il silenzio. La McBoobs, Burke, Hare, Bigfish e Waterhole entrarono nella casa. Gli altri quattro marines restano fuori a preparare gli esplosivi.
La casa era vuota. Nessuna stanza presentava qualcosa di anomalo, eppure tutti i rilevatori davano di matto. All'improvviso un tonfo fece sollevare tutte le teste verso il tetto. - Cos'era? - disse tremando Bigfish, - un fantasma nel sottotetto- rispose Burke, Bigfish svenne.
La McBoobs trovò la scala che portava nel sottotetto. Il primo a salire fu Waterhole con mitra spianato, poi salirono gli altri, trascinando Bigfish. Il sottotetto era ampio, al centro c'era un tavolino, seduti attorno ad esso cinque persone.
- A terra o sparo! A terra o sparo! - gridò Waterhole, ma le cinque persone non si mossero. - Credo siano morte - disse la McBoobs – guardi la postura -
In effetti ciò che avevano di fronte erano cinque cadaveri coperti da una gelatina rosa, sul tavolino un grosso libro con caratteri runici. - Svegliate Bigfish – disse la McBoobs. Bigfish fu svegliato a sberle in faccia. - Cos'è questo? – gli chiese – Si direbbe un libro di riti celtici – rispose Bigfish - stavano facendo un antico rituale iniziatico – poi svenne.
All'improvviso uno degli uomini coperti di gelatina rosa urlando “Gniaaaaauuuu” saltò addosso a Burke, e un altro, sempre gridando “Gniaaaaauuuu” saltò addosso a Hare. Waterhole subito sparò addosso agli esseri gelatinosi, ma era troppo tardi, la gelatina aveva coperto totalmente anche i due assistenti. - Cosa cazzo succede? Non erano morti? - gridò Whaterhole mitragliando tutti i gelatinosi presenti nel sottotetto - Si, - disse la McBoobs – gli uomini erano morti, ma gli esseri che hanno preso il loro posto sono vivi! -
- Cosa vuole dire dottoressa? - disse Waterhole
- Voglio dire – rispose la McBoobs – che questo gas non è un semplice gas, ma a tutti gli effetti è un'invasione aliena. Il gas, richiamato da questi uomini con un antico tava-rituale, si deposita sulle nostre cellule, ci uccide e, dopo un periodo di incubazione, ci trasforma in alieni. Ma lei non lo ha visto il film “Invasion of the body snatchers”? -
- No cazzo, non l'ho visto - disse il maggiore Waterhole. - Ma adesso dobbiamo far saltare in aria questa maledetta casa.- Waterhole chiamò con la ricetrasmittente i marines all'esterno della casa ma non ottenne risposta. La McBoobs allora si affacciò alla finestra che dal sottotetto si affacciava sulla collina. Dei marines non c'era traccia. La casa era circondata da uomini coperti di gelatina rosa che urlavano “Gniaaaaauuuu”.
- Lo spettacolo è atroce, e le nostre notizie all’Inghilterra giungeranno troppo tardi. Non hanno più udito gli orecchi che avrebbero dovuto ascoltarci, per sentire che il loro ordine è stato eseguito, che Burke e Hare sono morti. Dove raccoglieremo il nostro ringraziamento? - disse la McBoobs.
L'invasione era iniziata.

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